Come per tutto il Mediterraneo l’introduzione di specie aliene prima dell’apertura del canale di Suez avveniva principalmente attraverso lo stretto di Gibilterra. Dopo dieci milioni di anni l’uomo ha pensato di creare un canale che mettesse in comunicazione l’Oceano con il Mediterraneo attraverso il Mar Rosso. Fu così costruito il canale di Suez che tutti oggi conosciamo. Per la biologia marina però questo evento è stato un punto di non ritorno. Dal momento dell’apertura una lenta ma continua migrazione di specie sta colonizzando spazi sempre più ampi. E’ vero che molte specie sono arrivate anche attraverso lo stretto di Gibilterra; ma dall’apertura di Suez si è avuta una forte accelerazione. Ma le specie aliene o NIS (non indigenuous species) sono introdotte anche attraverso gli scambi che le navi cargo, con le acque di zavorra, fanno dall’esterno verso il nostro mare e dalle attività di ittiopesca. Attualmente sono segnalate venti specie aliene nella laguna, ma solo due specie di alghe hanno avuto una rapida diffusione: il Sargassum e la Undaria. Pur essendo la prima perenne e la seconda annuale possiedono un sistema molto efficiente di rigenerazione basato sul rilascio di milioni di spore, che sono difficilmente trattenibili, o di alta vitalità dei frammenti di tallo. In alcune località era stata sperimentata l’eradicazione, ma per i motivi sopra esposti questa tecnica non ha dato risultati positivi.
Probabilmente la pecurialità tipica della laguna di Venezia, a differenza delle altre lagune costiere mediterranee, la porta ad essere il primo punto d'arrivo di numerose specie aliene.
|
|
Sargassum muticum - immagine di
Graça Gaspar
|
Sargassum muticum - immagine di
Graça Gaspar
|
|
|
|
|
Undaria pinnatifida
|
|
Una caratteristica impressionante:
Parlando normalmente di fouling, in una chiaccherata tra amici, ci riferiamo ad un fenomeno prettamente della zona marina. Con questo termine si tende ad indicare un particolare tipo d'incrostazione che ricopre le superfici immerse in acqua marina. Per questo motivo qualsiasi manufatto, immerso in acqua, viene ben presto ricoperto dal fouling sia per manufatti in ferro, legno e calcestruzzo.
Nella nautica ben si conosce questa caratteristica. I primi ad insediarsi sulle carene delle barche sono i film di alghe in generale, poi i "denti di cane", e tutta una serie di organismi che rendono difficile la normale attività. Vengono utilizzate delle vernici a base di rame che sono applicate sulla carena una volta all'anno. Ultimamente l'uso di queste vernici è contestato dagli ambientalisti che lo considerano un'inquinante. A questo proposito negli ultimi anni si sono viste altre applicazioni. L'ultima degna di nota è un sistema anti-fouling elettronico che forma una zona di ioni di rame attorno all'opera viva dell'imbarcazione. Pare non sia inquinante.
Dopo avervi spiegato cosa succede a cose immerse in acqua di mare vi facciamo vedere cosa succede invece in laguna:
|
|
Una bricola incrostata dal fouling, prevalentemente mitili
(clicca per ingrandire)
|
Una bricola incrostata dal fouling prettamente di spugne
(clicca per ingrandire)
|
|
|
|
|
Una bricola vecchia incrostata da un fouling molto ricco
(clicca per ingrandire)
|
|