Chaetaster longipes (Retzius, 1805)
Phylum Echinodermata
Classe Stelleroidea
Ordine Valvatida
Famiglia Chaetasteridae
Genere Chaetaster
Specie longipes
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Autore foto: Michele Abbondanza
Informazioni aggiuntive
Revisioni e sinonimi Sinonimi:
Asterias longipes Retzius, 1805
Asterias subulata de Lamarck, 1816
Nepanthia tesselata Gray, 1840
Nomi comuni italiani Stella zampelunghe
Nomi comuni regionali e internazionali
(Clicca qui per le sigle internazionali)
(I) Stella fragile -
In natura
Distribuzione Mar Mediterraneo ed Atlantico Orientale fino alla Britannia.
Descrizione Ha braccia lunghe, cilindriche e sottili che terminano a punta. Il corpo è molto piccolo ed è ricoperto di piccolissime placche. La colorazione varia dal giallo all’arancio chiaro. Può raggiungere i 30 cm di diametro.Vive in fondali rocciosi, detritici e sabbiosi alla profondità variabile da 25 a più di 1000 metri. La riproduzione avviene tra Ottobre e Novembre.
Caratteristiche Assolutamente inconfondibile a causa della sua forma slanciata e di una colorazione unica nel Mediterraneo.
In cattività
L'ambiente in vasca Rocce con vegetazione e anfratti in cui trovare riparo. Necessita di una vasca non di comunità. Non adatta al principiante. Vedi anche la scheda di Echinaster sepositus.
Necessita di illuminazione costante.
Temperature Non si devono superare i 22°C.
Osservazioni Il suo mantenimento in vasca presuppone le stesse condizioni richieste dall’Echinaster sepositus (con cui è spesso confusa), compresa la temperatura (è necessario il refrigeratore).
Necessita di una vasca adatta al suo regime alimentare specializzato.
Alimentazione Si nutre di detriti e molluschi.
Incompatibilità Soffre la vicinanza di quasi tutti i crostacei.
Difficoltà di allevamento
(Clicca qui per i livelli di difficoltà)
6 - Lasciamo fare a Madre Natura
Commenti ed osservazioni
Michele Abbondanza Porre attenzione all'alimentazione. Necessita di inserimenti, con una certa frequenza, di materiale aggregato vivo in cui trovare il cibo preferito (ad esempio concrezioni naturali di sassi, alghe e molluschi). A lungo (dopo i due-tre anni) può degenerare se non viene posta almeno una piccola concrezione viva.

Data ultima revisione: 20/11/2012
Autore scheda: Giovanni Verazza


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