Tricellaria inopinata (D'Hondt & Occhipinti Ambrogi, 1985)
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Phylum |
Bryozoa |
Classe |
Gymnolaemata |
Ordine |
Cheilostomatida |
Famiglia |
Candidae |
Genere |
Tricellaria |
Specie |
inopinata |
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Autore foto: Leonardo Cherici
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Informazioni aggiuntive |
Nomi comuni regionali e internazionali (Clicca qui per le sigle internazionali) |
D=onverwacht mosdiertje, F=bryozoaire inopiné
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In natura |
Distribuzione |
Cosmopolita
L'organismo non è originario del Mediterraneo. |
Descrizione |
Le colonie hanno una ramificazione asimmetrica a forma di V molto aperta. Sono dotate di 3-4 spine apicali piuttosto allungate e robuste, soprattutto quella più ascellare. |
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In cattività |
Temperature |
Necessita di temperatura molto stabile. |
Osservazioni |
Provenienza e diffusione in Mediterraneo e Laguna di Venezia Questa specie è stata descritta molto recentemente proprio sulla base di esemplari (tipi) raccolti nella Laguna di Venezia, in quattro stazioni localizzate nel canale della Giudecca, in cinque campioni consecutivi realizzati fra il maggio del 1982 ed il maggio del 1983 (D’Hondt & Occhipinti Ambrogi, 1985; Occhipinti Ambrogi et al., 1988). Prima di questa osservazione il genere Tricellaria era assente in Mediterraneo, mentre le specie congeneri già descritte risultano diffuse principalmente nelle province settentrionali ed indopacifiche. Inizialmente a carattere invasivo, con popolamenti massivi e dominanti, la sua presenza sembra in seguito essersi stabilizzata a valori inferiori, grazie forse ad una risposta di adattamento delle biocenosi bentoniche autoctone (Occhipinti Ambrogi, 1995). La specie rimane comunque abbondante in ampie aree della laguna, sia nel bacino settentrionale che in quelli centrale e meridionale, in acque a salinità comprese fra i 26‰ e 35‰ (Pelaia et al., 1988; Occhipinti Ambrogi, 1991). (da sito msn.ve) |
Specie affini |
Tricellaria Fleming, 1828 |
Difficoltà di allevamento (Clicca qui per i livelli di difficoltà) |
6 - Lasciamo fare a Madre Natura |
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