Ostreopsis ovata: cerchiamo di conoscerla Stampa
Scritto da Michele Abbondanza   
Giovedì 21 Giugno 2012 22:27

Immagine autorizzata alla pubblicazioneL'Ostreopsis ovata è una specie tipica dei climi caldi e tropicali, ma negli ultimi anni è presente anche sulle coste italiane. Vive su macroalghe o substrati rocciosi e predilige acque limpide, con temperature elevate, circa 25°C. Se le condizioni sono ottimali, cioè alta pressione atmosferica e mare calmo, l'alga può riprodursi in modo molto veloce, ed in pochi giorni può dare origine alla formazione di fioriture osservabili anche ad occhio nudo. Dal punto di vista sanitario è importante segnalare che questa microalga è in grado di produrre tossine, in gergo palitossina-simili: ovatossina-a,  ostreocina, che possono produrre diverse patologie nell’uomo ed accumularsi in molluschi e in altri prodotti ittici alimentari. Linalazione di aerosol contenente frammenti di cellule microalgali e/o tossine può provocare disturbi respiratori e il contatto diretto con le fioriture può causare dermatiti (cit. mod. Arpa FVG

Maggiori informazioni sulla parte descritta dal Ministero della Salute che viene riportato più sotto.

Nell'immagine sopra una fioritura di Ostreopsis ovata

 

Coste italiane colpite da quest'alga:

  • Puglia 2003
  • Liguria 2005
  • Costa di fregene 2006
  • Golfo di Trieste 2006
  • Marche 2008
  • Coste del Friuli-Venezia Giulia 2009
  • Coste di Palermo e Catania fra il 2006 e il 2011

 

Da uno stralcio del documento approvato dal Consiglio Superiore di Sanità nella seduta del 24 maggio 2007 RELATORE: Dr. Salvatore Squarcione. Si legge:

Ostreopsis ovata  è una microalga appartenente al genere Ostreopsis, ordine Gonyaulacales, classe Dinoficeae distribuita essenzialmente nella zona tropicale e sub tropicale che predilige gli ambienti dove sono presenti macroalghe brune e/o rosse. O. ovata ma anche O. siamensis, O. lenticularis, O. heptagona, O. mascarenensis, O. labens risultano potenzialmente tossiche, sulla base dei risultati di test biologici (test di tossicità acuta su topo, di citotossità e di emolisi). 

Le fioriture si sono verificate tra Luglio ed Agosto ed hanno interessato tratti in prossimità della costa o zone protette. Sansoni e coll. (2002) hanno osservato che fioriture algali di O. ovata, verificatesi nelle stagioni estive degli anni 1998, 2000 e 2001 sul litorale apuano (Toscana nord-occidentale), hanno avuto la loro intensità massima in un tratto di costa nel quale opere di difesa dall’erosione circoscrivevano uno specchio marino a debole ricambio idrico, dove le acque raggiungevano temperature molto elevate. Grillo e Melchiorre (2005) hanno descritto le caratteristiche geomorfologiche dei due siti dove sono avvenuti i fenomeni di intossicazione umana per aerosol attribuiti ad O. ovata in fioritura a Genova, nell’estate del 2005. Il primo è un tratto di spiaggia caratterizzato da una baia chiusa con substrato roccioso-ciottoloso, ai piedi di una falesia; l’altro è un tratto di costa alla presenza di pennelli e barriere artificiali per il contenimento dell’erosione marina: in entrambi i siti il dinamismo dell’acqua è scarso. Nei due casi la fioritura algale si manifestava in superficie con aggregati di tipo “foaming” di colore marrone chiaro con dimensioni fino ad alcuni metri quadrati. Le stesse microalghe ricoprivano con una pellicola dello stesso colore gli strati rocciosi e le macroalghe. Il massimo accrescimento della microalga era favorito da condizioni meteo-marine stabili, moto ondoso estremamente ridotto, un elevato irraggiamento solare che portava l’acqua a temperature di 25-26 °C. 

Le caratteristiche che sembrano favorire la fioritura in Toscana e Liguria non sono tuttavia generalizzabili, non essendo comuni agli altri siti per i quali è stata descritta la presenza di alte densità di O. ovata. Le fioriture bentoniche nelle coste italiane comprendono almeno altre due specie potenzialmente tossiche: Prorocentrum lima, che produce acido okadaico e Coolia
monotis, che produce tossine non ancora caratterizzate. Situazioni simili legate a fioriture di O. ovata sono state segnalate in altre zone del Mediterraneo: in Spagna nella costa Catalana, Andalusa e nelle isole Baleari (Masò et al., 2005), in Grecia (Aligizaki et al., 2005) e più recentemente, nell'estate 2006, in Francia sulla costa mediterranea (Krys, comunicazione personale).

 

Dal sito di Arpat Toscana siamo stati autorizzati alla pubblicazione del loro depliant sull'alga microscopica Ostreopsis ovata

Clicca qui per scaricare il depliant:  Alga microscopica Ostreopsis ovata - Depliant

 

Ringraziamenti:

  • Gli amici dell'associazione AIAM e i suoi sostenitori: spunti importanti per la realizzazione di questo documento
  • Dott. Giulio Barsacchi: per l'autorizzazione all'uso della documentazione del sito ARPAT TOSCANA
  • Dott. Bruno Rossi: per la consulenza della bozza

  • Il sito del Ministero della Salute per il documento citato



Il presente documento non è riproducibile senza le opportune autorizzazioni


 

Ultimo aggiornamento Lunedì 25 Giugno 2012 17:46
 

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