Ricci: maschi o femmine? Stampa
Scritto da Federico Betti   
Lunedì 06 Giugno 2011 10:13
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Ricci: maschi o femmine?

 

Spesso si sente dire, soprattutto da pescatori, che i ricci di mare commestibili sono quelli di sesso femminile, riconoscibili per il colore più chiaro rispetto ai maschi, che hanno in genere spine completamente nere.

 

In realtà la situazione è diversa: quelli che vengono chiamati “ricci maschi” e “ricci femmina”Arbacia lixula e Paracentrotus lividus appartengono a due specie distinte, , e il sesso degli individui di ciascuna delle due specie non è riconoscibile da caratteri esterni, visibili.

Ciò che ha generato confusione è una rilevante differenza fra le due specie a livello di organi interni: Paracentrotus lividus, sia maschio che femmina, possiede gonadi (gli organi riproduttivi) di dimensioni molto maggiori rispetto ad Arbacia lixula, e in passato ciò ha indotto a pensare che si trattasse di un’unica specie, di cui gli esemplari con le gonadi più grandi fossero le femmine, mentre quelli con gli organi riproduttivi di dimensioni minori fossero i maschi. Da questo equivoco è nata anche la convinzione che in cucina si utilizzino le uova di riccio, mentre ciò che si usa sono indistintamente le gonadi maschili e femminili di una sola specie.

 


Paracentrotus lividus, il riccio “femmina”

il riccio femmina

La pesca del riccio da parte dell’uomo è una pratica antichissima, e ancora oggi è molto in auge, al punto da essere diventata parte integrante dell’equilibrio naturale di alcuni ambienti: è eclatante a tal proposito il caso di Ustica. Quando fu istituita l’area marina protetta, nel 1982, si decise di vietare, in alcune zone intorno all’isola, la raccolta di Paracentrotus lividus, attività praticata nella zona ormai da secoli; nel giro di breve tempo i ricci, senza più il controllo dato dalla predazione umana, si riprodussero a dismisura, cingendo l’isola con un incredibile numero di esemplari e portando evidenti ripercussioni sull’intero ecosistema: i ricci, infatti, sono forti brucatori e durante l’esplosione demografica si cibarono di tutte le alghe presenti nei primi metri di fondale, generando barrens (aree di fondale roccioso totalmente spoglie) molto vasti. Ma le alghe sono alla base della complessità dell’ecosistema, dal momento che forniscono nutrimento, rifugio e possibilità di nuove nicchie a molti organismi, e la loro mancanza ebbe ripercussioni a catena su tutto l’ambiente, convincendo le autorità a rendere nuovamente legale la raccolta di Paracentrotus, in modo da riportare la situazione sotto controllo.

 


Sphaerechinus granularis

Sphaerechinus granularis

In generale i ricci, essendo fra i pochi e più efficaci brucatori di alghe, svolgono un ruolo importante nell’equilibrio di molti ecosistemi: un numero eccessivo di ricci porta alla formazione di barrens, pochi ricci causano una proliferazione di macroalghe, che può diventare eccessiva per la sopravvivenza di altri organismi.

Paracentrotus lividus e Arbacia lixula, quindi, insieme ad altri ricci regolari meno abbondanti come Sphaerechinus granularis, Echinus melo, Psammechinus granularis e molti altri (solo nel Mediterraneo), svolgono un importante controllo sul funzionamento di molti ambienti.

 


Psammechinus microtuberculatus

Psammechinus microtuberculatus

 

 


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Ultimo aggiornamento Lunedì 06 Giugno 2011 10:33
 

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