18-Corso di fotografia: leggere gli istogrammi |
Scritto da Alessandro Pagano |
Mercoledì 13 Aprile 2011 21:12 |
IstogrammaAutore: Alessandro Pagano
Quando scattiamo è necessario tener conto di tre fattori: tempo d’esposizione, diaframma e sensibilità (ISO) L’insieme di questi parametri ci permette di catturare, tramite il nostro sensore, le informazioni luminose della nostra immagine. Le informazioni catturate, formate da zone più o meno luminose, possono essere rappresentate su un grafico chiamato istogramma. Questo grafico per convenzione rappresenta sull’asse orizzontale i valori di luminosità che vanno dal nero assoluto (a sinistra) al bianco assoluto (a destra), mentre sull’asse verticale è rappresentata la quantità di dati catturati. Tanto maggiori saranno i dati catturati tanto più il grafico si svilupperà in altezza. Prendiamo il caso della fotosub. Quasi sempre l’istogramma che si otterrà avrà per caratteristica un andamento rivolto verso sinistra:
Dalla precedente spiegazione si intuisce che le zone a sinistra (zone scure) sono consistentemente maggiori di quelle a destra (zone chiare) vedi esempio:
In questo caso le frecce in verde rappresentano le zone scure (chiamate basse luci), mentre le frecce in rosso rappresentano le zone chiare (chiamate alte luci). Ci si rende subito conto di come la quantità di informazioni relative alla basse luci sia in quantità notevolmente maggiore delle alte luci. Di seguito un’immagine dove sono riportati l’istogramma e aggiunti dei riferimenti in merito alle luci intermedie ( chiamati toni medi) indicate dalle frecce arancioni e la loro localizzazione sull'istogramma.
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Ultimo aggiornamento Martedì 31 Maggio 2011 20:29 |